Le Patologie

Malattie delle articolazioni

Artrosi
L’artrosi è una malattia degenerativa che interessa le articolazioni.
È una delle cause più comuni di disturbi dolorosi, colpisce circa il 10% della popolazione adulta generale, e il 50% delle persone che hanno superato i 60 anni di età. Durante il manifestarsi di tale patologia nascono nuovo tessuto connettivo e nuovo osso attorno alla zona interessata. Generalmente sono più colpite le articolazioni più sottoposte ad usura, soprattutto al carico del peso corporeo, come le vertebre lombari, le ginocchia o le anche.

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Artriti
L’artrite è un’infiammazione articolare di cui esistono oltre 100 tipologie.
Fra i vari sintomi che caratterizzano l’artrite ritroviamo i più comuni quali calore, gonfiore, rigidità, dolore e arrossamento.
Le cause possono essere di origine metabolica, traumatica, infettiva, autoimmune o idiopatica.

Emiplegie

L’emiplegia è un deficit motorio che interessa un lato del corpo e colpisce sia l’arto superiore che inferiore assumendo caratteristiche di recupero diverse in base al periodo della vita in cui insorge e all’entità del danno subito a livello neurologico.
La causa è appunto rappresentata da un danno cerebrale controlaterale all’ emilato colpito. Il deficit è raramente selettivo del sistema motorio, nella maggior parte dei casi infatti si associano lesioni di aree cerebrali con competenze sensitive, espressive o visive L’emiplegia può produrre complicanze che esitano in danni terziari come: piaghe da decubito, retrazioni muscolo-tendinee ipostenia (riduzione della forza) muscolare.

Sclerosi multipla 

La sclerosi multipla (SM), chiamata anche sclerosi a placche, sclerosi disseminata o polisclerosi, è una malattia autoimmune cronica demielinizzante, che colpisce il sistema nervoso centrale causando un ampio spettro di segni e sintomi. La malattia ha una prevalenza che varia tra i 2 e 150 casi per 100 000 individui.La sclerosi multipla colpisce le cellule nervose rendendo difficoltosa la comunicazione tra cervello e midollo spinale.
Il nome sclerosi multipla deriva dalle cicatrici (sclerosi, meglio note come placche o lesioni) che si formano nella materia bianca del midollo spinale e del cervello.Anche se il meccanismo con cui la malattia si manifesta è stato ben compreso, l’esatta eziologia è ancora sconosciuta. Le diverse teorie propongono cause sia genetiche, sia infettive; inoltre sono state evidenziate delle correlazioni con fattori di rischio ambientali.

Patologie respiratorie croniche

Parlando di patologie respiratorie croniche si fa generalmente riferimento a tre frequenti patologie: bronchite, enfisema ed asma, di cui soffre più del 20% della popolazione over 65.

La bronchite è un’infiammazione dei bronchi, la più frequente malattia delle vie respiratorie ed è caratterizzata da tosse, difficoltà di respirazione, febbre e dolore al torace.

L’enfisema polmonare è una malattia che colpisce gli alveoli dei polmoni, piccole cavità dalle pareti sottili che si trovano, a grappoli, all’estremità delle ramificazioni dei bronchi e circondate da vasi capillari. La funzione ridotta degli alveoli non assicura un giusto apporto di ossigeno all’organismo. Di solito l’enfisema colpisce più spesso i pazienti anziani e nei casi più gravi provoca una forte difficoltà di respirazione. Tra i sintomi dell’enfisema sono mancanza di respiro, tosse cronica e difficoltà di respirazione caratterizzata dalla tipica sensazione di “fame d’aria”.

L’asma è una malattia infiammatoria delle vie respiratorie. L’attacco d’asma è caratterizzato dalla difficoltà di passaggio dell’aria nei bronchi, cioè da un’ostruzione bronchiale.
I suoi sintomi sono difficoltà a respirare e a far fuoriuscire il catarro che si forma nei bronchi infiammati, tosse, respiro sibilante. Le cause dell’asma possono essere varie. Tra queste le sostanze allergiche presenti nell’aria come gli acari e pollini, ma anche conseguenze di altre infezioni respiratorie.

Iperlordosi, scoliosi, cervicalgie o altri difetti di postura

La nostra colonna, svolge durante tutta la nostra vita due difficili compiti:
Permettere una buona mobilità di tutti i distretti articolari
Sostenere il peso del nostro corpo
Perché questo risulti possibile deve essere stabile ed elastica allo stesso tempo.
La migliore possibilità per coniugare tutte queste caratteristiche così importanti è essere dotata di 4 curve sul piano laterale, e di un’asse vero e proprio sul piano antero-posteriore.
Le curve sono denominate lordosi, se aventi concavità posteriore, come la curva cervicale e lombare e cifosi, se a concavità anteriore, come la curva dorsale e sacrale.
Nel caso in cui i gradi di curvatura siano troppi avremo un aumento in quell’area della mobilità, ma una diminuzione della stabilità.
Al contrario, se i gradi risultano troppo pochi aumenterà la resistenza di quell’area a discapito della sua mobilità.
In medicina quindi si indicano come patologiche entrambe le situazioni dove stabilità ed elasticità sono alterate, indicando con il suffisso IPO- la lordosi o la cifosi con grado di curvatura minore e quindi meno elastica, e con il prefisso IPER- la lordosi o la cifosi con grado di curvatura maggiore e quindi meno stabile.
Spesso le aree di ipo o iper lordosi o cifosi provocano dolore acto o cronico nel paziente che può lamentare in base all’area riconosciuta come dolorosa:
Cervicali
Dorsalgia
Lombalgia
Sacro-coccigodinia
Indicando con il suffisso “-algia” la sintomatologia dolorosa di quell’area.

Per scoliosi invece si intende invece quella patologia per la quale, non solo risultano alterate tutte e quattro le curve , ma viene anche sbilanciato il piano antero posteriore sul quale la colonna non appare più retta come in figura, ma bensì dotata di curve.

Sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale è una patologia neurologica dovuta all’irritazione o alla compressione del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il canale carpale.
Il canale carpale è una cavità localizzata anteriormente a livello del polso.
La sindrome è frequentemente dovuta all’infiammazione cronica dei muscoli flessori della mano (tenosinovite), che comprime il nervo mediano. Può manifestarsi in corso di gravidanza, nei soggetti affetti da ipotiroidismo e nei soggetti affetti da artrite reumatoide, ma le più frequenti manifestazioni si hanno in donne dopo i quarant’anni e nei soggetti che utilizzano le mani per lavori di precisione e tipicamente ripetitivi.

Parkinson

La malattia di Parkinson sovente definita come morbo di Parkinson, Parkinson, parkinsonismo idiopatico, parkinsonismo primario o sindrome ipocinetica rigida è una malattia neurodegenerativa.
I sintomi motori, tipici di tale condizione, sono il risultato della morte delle cellule che sintetizzano e rilasciano la dopamina. Tali cellule si trovano nella substantia nigra, una regione dell’encefalo.
La causa che porta alla loro morte è sconosciuta. All’esordio della malattia, i sintomi più evidenti sono appunto legati al movimento, ed includono: tremori, rigidità, lentezza nei movimenti e difficoltà a camminare.
La malattia di Parkinson è più comune dopo i 50 anni.
Sono stati indagati molti fattori di rischio come l’ esposizione prolungata ad idrocarburi solventi e pesticidi.

L’incontinenza post-partum

Dopo il parto i muscoli del pavimento pelvico (quelli che si estendono da un capo all’altro del bacino) e del perineo (la zona che va dalla vagina all’ano) sono naturalmente meno tonici di prima, perché nella progressione lungo il canale del parto, la testa del piccolo provoca uno stiramento dei muscoli del pavimento pelvico.
È più facile che l’incontinenza post parto compaia se:
– il parto è stato lungo e il bimbo è rimasto più tempo nel canale del parto perché la muscolatura del bacino viene sottoposta a maggiore stiramento, con la conseguenza di perdere ulteriormente tonicità;
– il bimbo è particolarmente grosso: il passaggio del piccolo sottopone a sforzo maggiore la muscolatura perineale della mamma, aumentando il rischio di un’eventuale futura incontinenza urinaria. Lo stesso vale se la gravidanza è gemellare;
– la donna ha già partorito: durante la prima gravidanza, i muscoli hanno, in genere, ancora una grande elasticità e sopportano meglio la pressione dell’utero e il passaggio del feto al momento del parto. In quelle successive, invece, la muscolatura della zona del bacino viene ulteriormente sollecitata e quindi la situazione può peggiorare.

Ernia lombare o cervicale

Quando ci muoviamo, la colonna segue normalmente ogni nostro movimento, anche se ripetuto, poichè ammortizzata da dei piccoli cuscinetti siti tra una vertebra e l’altra e chiamati “dischi”(visibili in figura).
Ogni disco è formato da molteplici anelli concentrici di tessuto fibroso che si ancorano tra le due superfici vertebrali e contengono una porzione gelatinosa centrale chiamata”nucleo polposo”.
Quando si parla di ernia si fa in realtà riferimento ad un’un erniazione, ovvero una fuoriuscita, del nucleo polposo dalla sua sede originale, ovvero il centro del disco.
Dipendentemente dalla zona di uscita dell’ernia possiamo avere diverse aree di dolore, tutte comunque dovute all’irritazione di un numeroso numero di recettori posti in quella zona.

Sindrome di De Quervein

Per sindrome di De Quervain si intende una forma particolare di tendinite (infiammazione del tendine), caratterizzata da restringimento (stenosi) o tumefazione della guaina dei tendini estensori del pollice (l’estensore breve e abduttore lungo del pollice).
La malattia consegue spesso a microtraumatismi ripetuti, o a movimenti di flesso-estensione del pollice ripetuti, come quelli che si hanno in attività quali cucire, usare il mouse o la tastiera del PC, suonare uno strumento.
Può essere correlata anche alle patologie tendinee del gomito come epicondilite ed epitrocleite.
Fra i sintomi il più comune è il dolore che si forma in maniera aggravata se si muovono le zone interessate (polso e pollice)

Infarto del miocardio o cardiopatie ischemiche

La cardiopatia ischemica o coronarica è una malattia in cui, a seguito di una progressiva ostruzione del flusso di sangue nelle arterie coronarie, viene a mancare un adeguato rifornimento di ossigeno a una parte del cuore. Il processo che porta alla chiusura delle coronarie è l’aterosclerosi, ossia la formazione di placche ricche di lipidi all’interno delle arterie coronarie che ostacolano il passaggio di sangue.L’ischemia può avvenire in presenza di un aumento della richiesta miocardica di ossigeno (angina pectoris) o di una riduzione del flusso coronarico (infarto del miocardio). In ogni caso si viene a creare uno squilibrio tra il fabbisogno e la disponibilità di ossigeno e sostanze nutritive. Tale deficit può essere tansitorio o permanente ed è in quest’ultimo caso che si verificano i danni più gravi.

Isterectomia

L’isterectomia è una tecnica chirurgica di asportazione dell’utero. Se viene rimosso l’intero utero (corpo, fondo, collo) si parla di isterectomia totale; se viene lasciata in sede la cervice, si parla di isterectomia parziale o sopracervicale o subtotale.
L’isterectomia è la procedura chirurgica più frequentemente eseguita sull’apparato genitale femminile e, nel 90% circa dei casi, viene effettuata per patologie di tipo benigno (fibromi, prolassi, endometriosi).

L’incontinenza urinaria da urgenza e da stress

L’incontinenza urinaria si manifesta quando si verifica una perdita di urina di entità variabile.
L’incontinenza da sforzo è la forma più comune di perdita. Di solito colpisce le donne subito dopo il parto o in menopausa. Tuttavia, può colpire anche gli uomini. È caratterizzata da lievi perdite quando si starnutisce, si ride, si tossisce, durante l’esercizio fisico o l’attività sessuale.
L’incontinenza urinaria da urgenza (o incontinenza da urgenza allo stimolo) può colpire numerosi soggetti per diverse cause. Si tratta di una contrazione involontaria (irrigidimento) della vescica che determina uno svuotamento parziale o completo. La vescica non deve essere necessariamente colma affinché ciò possa accadere. I soggetti colpiti possono avvertire l’esigenza di recarsi in bagno frequentemente, sia durante il giorno che durante le ore notturne, solo per espellere poche gocce di urina.

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